PRIVATE EQUITY

Apollìon SA ha l’obiettivo di crescere sempre più nel Private Equity per diventare un attore di rilievo nel panorama europeo.

Nel periodo della pandemia le borse europee hanno performato peggio di quella Usa, riflettendo politiche di stimolo delle economie ritenute meno efficaci, un indebolimento del dollaro e un maggior numero di asset considerati a prova di pandemia sui mercati.

Sul fronte della raccolta il primo semestre ha fatto faville, con un totale di 64 fondi che hanno chiuso il fundraising con 59,6 miliardi di euro di impegni, dopo un intero 2020 in cui 133 fondi avevano raccolto in totale 94 miliardi di euro.

I tassi a zero spingono gli asset illiquidi nel Vecchio Continente. L’ultima conferma arriva dal rapporto annuale “Alternatives in Europe”, realizzato in partnership con Amundi. L’industria degli asset alternativi continua a crescere con masse complessive per 1.620 miliardi di euro (a giugno 2018), in crescita di 300 miliardi in tre anni.
Gli hedge fund continuano a rappresentare la parte più ampia del mercato degli investimenti alternativi europei (608 miliardi di euro), ma le masse nell’industria sono diminuiti negli ultimi 12 mesi lasciando spazio al private equity che potrebbe diventare l’asset class più consistente nell’area (559 miliardi di euro). Uno degli obiettivi di questa strategia è portare nuove aziende sui listini. Il net cash flow degli investimenti in private equity continua a essere positivo dal 2013. I buy out rappresentano la voce preponderante delle operazioni in questo segmento. Il 2018 è stato un anno record per la conclusione di accordi di private capital, con transazioni che hanno superato i 374 miliardi di euro.

È un mondo molto variegato che al suo interno comprende categorie che vanno dagli hedge funds alle infrastrutture e fino all’immobiliare passando per il private dept.

MERCATO ITALIANO

Il mercato italiano del private equity e venture capital nel primo semestre del 2021 ha registrato una raccolta complessiva (sul mercato e captive, cioè proveniente dalla casa madre) pari a 2.827 milioni, in aumento del 194% rispetto allo stesso periodo del 2020, grazie ad alcuni closing di dimensioni significative. Secondo l’analisi condotta da AIFI, in collaborazione con PwC Deals le fonti principali della raccolta sono state:

Fondi pensione e casse di previdenza
0%
Banche
0%
Settore pubblico
0%
Investitori domestici
0%
Il 95% dei capitali è provenuto da investitori domestici, mentre con riferimento al target di investimento, si prevede di investire il 42% dei capitali in infrastrutture e il 41% in buyout.

"La ripresa dell'economia vede anche il contributo del private equity che con la crescita degli investimenti e delle operazioni, soprattutto di expansion, dimostra quanto sia importante il ruolo svolto dagli investitori anche in questo delicato momento".

L’ammontare investito è stato pari a 4,5 miliardi di euro, in crescita del 142% rispetto agli 1,9 miliardi del primo semestre del 2020 e dell’81% sullo stesso semestre del 2019, precedente la pandemia. Il numero di operazioni si è attestato a 253, in crescita del 102% e del 52% rispettivamente sui primi sei mesi dell’anno scorso e del 2019. (ANSA).

A LIVELLO MONDIALE...

L’industria del private equity a livello mondiale sta viaggiando come un treno ad altissima velocità. E, dopo aver archiviato un primo semestre a livelli record, si avvia a chiudere l’anno con un controvalore globale di deal che potrebbe toccare la quadrupla cifra.

Secondo quanto riportato da Bain & Company nel report sul periodo gennaio-giugno, le transazioni di private equity hanno raggiunto un controvalore di 539 miliardi di dollari.

L’abbondanza di liquidità sta prevalendo su ogni fattore negativo: le varianti del coronavirus Covid-19, l’inflazione, i passi indietro della Federal Reserve rispetto alle misure espansive, la conquista dell’Afghanistan da parte dei talebani, il giro di vite alla finanza del governo di Pechino.

Se venisse toccata la soglia dei mille miliardi di dollari, in un decennio la dimensione dell’industria del private equity sarà cresciuta di tre volte.

Inoltre”, il sovradimensionamento del mercato ha generato fondi sempre più grandi, che chiudono operazioni sempre più significative. E dato che al 30 giugno la potenza di fuoco ancora inespressa del settore (dry powder) ha toccato un nuovo record a 3.300 miliardi di dollari (di cui circa 1.000 solo nei fondi di buyout), è evidente che ci sia ancora molto margine di crescita”.

Richiesta file: Bond Presentation

Fornire un nominativo di riferimento ed una mail esistente alla quale verrà inviato il file richiesto.

Richiesta file: Terms of issues

Fornire un nominativo di riferimento ed una mail esistente alla quale verrà inviato il file richiesto.